giovedì 31 dicembre 2015
sabato 28 novembre 2015
LA MIA VITA È CAMBIATA
Carissimi lettori,
amici, colleghi e giornalisti con enorme piacere che annuncio che il 25
novembre 2015 sono stata immessa in ruolo
nella provincia di Ascoli Piceno, con sede di servizio a San Benedetto del
Tronto presso l’I.P.S.S.A.R (istituto professionale per i servizi alberghieri).
Un avvenimento
molto importante per me che mi restituisce ad una vita meno faticosa. Difficile
descrivere questo momento sono ancora
incredula e molto emozionata e felice.
Alla fine sono riuscita
a spuntarla insieme a tanti colleghi immessi in ruolo con la Fase C della Buona
Scuola.
Colgo l’occasione
per ringraziare mia sorella Paola che è
la mia compagna di avventura e disavventura. A lei e alla mia famiglia devo
questo importante traguardo. La mia disabilità mi impedisce di fare tante cose
ma non mi ha impedito di sognare.
Un ringraziamento
a tutte quelle persone che non conosco ma che hanno sposato la mia causa e mi sono state vicino con messaggi sui social
e con i tanti like sui i miei post.
Infine, grazie a
tutte le testate giornalistiche e televisive che hanno voluto diffondere la mia
storia.
Grazie a tutti per
aver sognato e sperato con me, oggi splende il sole nella mia vita!
lunedì 9 novembre 2015
Mi manda rai tre
Cari amici, farò un nuovo appello al Ministro della Pubblica Istruzione durante la trasmissione di Mi manda rai tre, Martedì 10 novembre 2015 ore 10.30-Rai3.
Seguitemi!
mercoledì 4 novembre 2015
Attese
Ci sono giorni in cui è difficile rimanere coerenti
con le proprie scelte. Giorni in cui la fatica si trasforma in dolore. Forse
sono quasi arrivata al capolinea. Sono passati ormai quasi due mesi dalla mia
denuncia, non sono bastate i vari passaggi televisivi regionali e nazionali e
neanche finire su tutti i giornali per far arrivare una risposta da parte delle
istituzioni. Si rimane in Attesa. Come se tutta la fatica e i sacrifici di sei
anni di insegnamento nelle scuole superiori non siano sufficienti per essere
ascoltata e ottenere una semplice risposta. In attesa sono riuscita a percepire
la vicinanza di tante persone che mi dimostrano la loro solidarietà. Appena finirà la mia attesa vi informerò.
sabato 24 ottobre 2015
mercoledì 14 ottobre 2015
Perché non vai in tv?
Cari amici, in questo post, voglio rispondere alla questione dei media e mezzi di comunicazione. Molti mi scrivono come mai non vado in tv a raccontare la mia storia. Quando a metà settembre mi sono decisa a denunciare la mia vicenda ai giornali ho scritto alle principali testate giornalistiche. Dopo un paio di giorni sono arrivate le televisioni locali ed io con piacere ho rilasciato loro delle interviste. Il 25 settembre 2015 il tgcom ha mandato la mia intervista su varie testate televisive mediaset, e anche il tg5 ha riportato la mia intervista. Nei giorni successivi diversi programmi televisivi anche importanti (l’arena, la vita indiretta, mi manda rai 3, striscia la notizia, l’indignato speciale), mi hanno contattato, per alcuni ho rilasciato interviste telefoniche, per altre ho registrato interviste vere e proprie, ma nessuno fino ad oggi l’ha mandata in onda.
Vi chiederete il motivo di questo silenzio. In realtà, me lo chiedo anch’io. Mi sono fatta un’idea, ve lo confido, purtroppo non è buona. Forse esiste un accordo politico tacito(assurdo) che impedisce di mettere in evidenza problemi che riguardano la “BUONA SCUOLA”? Io non lo so. Però questa vicenda mi porta riflettere. Se così fosse manca nel nostro paese un po’ di libertà d’informazione. Mi rendo conto che la mia vicenda dimostra una carenza non solo normativa, ma anche una carenza infrastrutturale, sociale e morale.
Ringrazio tutti i giornalisti che hanno scritto la mia storia e tutte le persone che mi seguono sul mio blog e pagina facebook, voi rappresentate la speranza che una società più giusta la possiamo costruire insieme.
mercoledì 7 ottobre 2015
Appello al Ministro della Pubblica Istruzione
Un benvenuti
a tutti nel mio blog.
Per quelli
che non mi conoscono io sono Mariaclaudia Cantoro insegnante disabile
che lavora
a 250 km da casa. Precaria da diversi anni. Alcune settimana fa ho deciso
di
denunciare ai giornali la mia situazione di disagio. Successivamente ho aperto una pagina facebook
"vorrei poter andare a lavorare". Questa pagina mi aiuta a tenere
viva l'attenzione sulla mia storia. Purtroppo, dopo venti giorni dalla mia
denuncia non è successo nulla di significativo, la sensazione che provo è
quella essere stata abbandonata dalle istituzioni al mio destino.
Per
fortuna la vita mi ha abituato a “resistere” davanti alle difficoltà. Voglio
fare un nuovo appello al Ministro.
“Caro
Ministro della Pubblica Istruzione, mi trovo in una situazione di grave
disagio, in quanto non è facile per me raggiungere la scuola di Cagli (PU), mi
affatico molto, non so per quanto tempo riuscirò a resistere. Non voglio
rinunciare ad insegnare. Credo nella formazione di una società migliore e
voglio fare la mia piccola parte. Faccio appello alla sua sensibilità e al suo
buon senso. Le chiedo di trasferirmi presso un’altra scuola raggiungibile con
dei mezzi pubblici. Le chiedo di restituirmi la mia indipendenza. Attendo una
sua risposta. Cordiali saluti. Professoressa Mariaclaudia Cantoro”
mercoledì 30 settembre 2015
DIRITTI A META’
Professoressa
con grave disabilità(senza patente di guida) costretta a percorre 250 km circa
per raggiungere una scuola che si trova in montagna. Sprovvista di un
accompagnatore per raggiungere la sede di lavoro.
Mi chiamo Mariaclaudia Cantoro ho 44 anni, vivo a Morro
D’oro un piccolo paesino della provincia di Teramo. Sono disabile grave. Lavoro
come insegnante “precaria” da 6 anni beneficiando della legge n.68 del 1999 e
legge n. 104 del 1992 entrambe queste leggi tutelano il lavoro dei disabili.
Per una beffa del destino sono costretta per 3 giorni a
settimana a percorrere 250Km dalla mia abitazione per raggiungere la scuola
dove sono stata assegnata, cioè l’I.T.C di Cagli (PU). A causa della mia disabilità
necessito di un accompagnatore e di una vettura per raggiungere Cagli. Questo
paesino non è servito da mezzi pubblici confacenti con la mia condizione. Sono
sprovvista di un accompagnatore per recarmi a lavorare e non sono neanche
beneficiaria di fondi di “vita indipendente” per assumere una badante. Sono
sola. Sono disperata. Aiutatemi.
Mariaclaudia Cantoro
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